Dove e come si verificano le interferenze?
Si sa le interferenze (intermodulazione) possono verificarsi (cioè essere generate) nei sistemi di antenna. Queste intermodulazioni possono anche essere di vari ordini.
Col termine \”Antenne\” si intende tutto, dai filtri duplex, connettori, cavi, dispositivi di accoppiamento, antenne, dadi e bulloni mast di supporto, fili e qualsiasi altro oggetto metallico adiacente l’antenna dove può verificarsi la corrosione.
Questo tipo di intermodulazione è la più difficile da trattare, poiché può verificarsi sporadicamente a seconda dell’umidità relativa. L’intensità dell’interferenza può essere difficile da individuare e impossibile prevedere, in quanto i punti di corrosione possono essere numerosi ed avere caratteristiche ciascuno diverse.
La corrosione comporta la formazione di vari sali metallici dovuti al contenuto acido presente nell’atmosfera ( dovuto principalmente alla presenza di sostanze inquinanti nell’aria, in special modo solfuri ), sali che reagiscono prontamente con vari metalli. Questi sali metallici si formano dove due metalli di accoppiano ( qualsiasi giunzione metallo metallo, per esempio i bulloni usati per il montaggio ). Un effetto perverso di questi sali metallici è che agiscono come raddrizzatori ( si comportano come dei diodi ) che essendo componenti non lineari possono quindi mescolare diverse frequenze – in altre parole, generare prodotti di intermodulazione.
Tale miscelazione avviene se la resistenza di transizione tra i due metalli diversi diventa elevata a causa di un assemblaggio scarso ( per esempio bulloni allentati ), oppure a causa di scarsa manutenzione che alla fine permette alla corrosione di penetrare profondamente tra ogni superficie. L’unidità e l’acqua giocano un ruolo importante nella presenza o meno di questi disturbi. Infatti la presenza di pioggia e quindi di acqua che penetra nella giunzioni può abbassare di molto la resistività di contatto, cortocircuitando di fatto il diodo e facendo sparire l’intermodulazione. Quando poi la giunzione comincia ad asciugarsi, il diodo ricompare e l’interferenza ricompare.
Come identificare le interferenze corrosione
Un modo semplice di verificare se l’interferenza da corrosione si verifica nel filtro duplex o il sistema di antenne è quello di collegare un cavo coassiale lungo, che introduca circa 10-20 dB di attenuazione tra l’uscita del filtro duplex e l’antenna. Se i prodotti di intermodulazione si riducono della stessa entità dell’attenuazione introdotta dal cavo aggiunto allora i prodotti IM vengono generati nel sistema antenna.
Anche i carichi fittizi utilizzati in connessione con circolatori, accoppiatori e dispositivi simili possono generare prodotti di intermodulazione. Si può utilizzare lo stesso metodo descritto sopra per determinare se il disturbo viene generato nel carico fittizio o nel circolatore. Anche in questo caso se l’interferenza si riduce vorrà dire che i prodotti di intermodulazione sono generati nel carico fittizio.
Il rischio di prodotti di intermodulazione in carichi fittizi o circolatori aumenta notevolmente quando si utilizzano questi componenti al limite della potenza che possono sopportare. Di conseguenza, è importante non sottodimensionare mai tutti i componenti che fanno parte del sistema di antenna. In un sistema di antenna di un ripetitore, i punti di corrosione e quindi di generazione di interferenza possono essere molti, ed alla fine i segnali disturbanti possono assumere un livello anche molto elevato, tale da desensibilizzare il nostro ricevitore.
Per questo motivo bisognerebbe utilizzare per questo tipo di installazioni, antenne monobanda molto selettive, così come un buon filtraggio sull’ingresso del ricevitore e sull’uscita del trasmettitore.
Nonostante tutta la buona volontà, può darsi che non si riesca comunque ad eliminare del tutto le interferenze, anche in considerazione del fatto che in genere i ripetitori sono collocati in siti dove si trovano molti trasmettitori in un’area molto ristretta, e di proprietari tutti diversi. Diventa quindi impossibile andare a mettere mano ad impianti di terzi.
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